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Per la libertà di movimento e il diritto di soggiorno
Sozialforum 31. Januar
2005
Appello per una seconda giornata europea di azione e mobilitazione
Lo scorso anno, una giornata europea di azione e mobilitazione contro i centri
di detenzione e per la legalizzazione dei migranti senza documenti è stata
lanciata durante il forum sociale europeo di Parigi. Un appello è stato
sottoscritto da molti network e gruppi, e il 31 gennaio 2004 manifestazioni e
azioni sono state realizzate in più di quaranta città europee. È stata
una giornata importante per lo sviluppo di un processo di comunicazione e messa
in rete tra le lotte dei migranti e gli attivisti a livello europeo.
Quest’anno vogliamo fare un passo avanti. Proponiamo a tutte le reti
e ai movimenti sociali europei di condividere l’organizzazione di una seconda
giornata di azione e mobilitazione, da realizzare il 2 aprile 2005, focalizzata
intorno alla rivendicazione della libertà di movimento e del diritto di
restare come un’alternativa al processo costituzionale europeo.
Quando parliamo del processo costituzionale europeo, pensiamo prima di tutto
alla sua dimensione materiale, ovvero alle modalità del processo di integrazione
che hanno concretamente avuto luogo negli ultimi anni. Una cittadinanza europea è ciò che
si sta costruendo, e noi dobbiamo concentrare la nostra analisi sul modo in cui
i confini di questa cittadinanza sono costruiti e gestiti, tanto nella loro dimensione
esterna, quanto in quella interna. I centri di detenzione per migranti hanno
giocato e continuano a giocare un ruolo chiave in questo processo. Sebbene abbiano
forme diverse nei diversi paesi, sono in realtà istituzioni europee, all’interno
di una cornice unificata che promuove un processo di esternalizzazione dei campi
anche al di là dei confini dell’Unione – dai Balcani alla
Libia e al Marocco.
I campi sono l’oscuro simbolo di una politica delle migrazioni che
non è semplicemente orientata a tenere migranti e rifugiati fuori dall’Europa,
ma piuttosto a promuovere un processo di inclusione selettiva dei migranti, anche
attraverso l’illegalizzazione. Questo processo corrisponde alla produzione
di una gerarchia dei diritti, così come delle posizioni legali e politiche,
che è al centro delle trasformazioni materiali della cittadinanza in Europa
e che è ben lontano dal riguardare solo i migranti. Esso si traduce, inoltre,
in un nuovo modello di gestione della forza lavoro centrato sulla precarizzazione
e sullo sfruttamento. I migranti sono i soggetti che sperimentano in anticipo
condizioni di vita e di lavoro che l’intera forza lavoro, pur con differenze
innegabili, sta cominciando a vivere in Europa. Ma d’altra parte, le loro
pratiche di mobilità esprimono una serie di rivendicazioni e domande che,
nella vita di ogni giorno, indicano un’Europa diversa. Per questo vogliamo
portare queste connessioni e queste domande all’interno del processo di
costruzione dell’Euro-May Day, e di conseguenza facciamo appello per una
grande partecipazione al 1 maggio 2005.
Libertà di movimento non è, in questo senso, una rivendicazione
ideologica o meramente retorica. Crediamo che la libertà di movimento
attraversi le diverse lotte dei migranti che hanno luogo ogni giorno in tutta
Europa : lotte per la casa e la legalizzazione, contro il razzismo e i centri
di detenzione, lotte sui posti di lavoro, le lotte delle donne per liberare se
stesse dalle strutture patriarcali dei luoghi di partenza ma anche di quelli
di arrivo. La seconda giornata di azione e mobilitazione è pensata per
valorizzare l’importanza di queste lotte e per dare una cornice transnazionale
perché sia approfondita e moltiplicata la loro pluralità. Invitiamo
tutti i gruppi, i network e i movimenti sociali in Europa, non solo quelli coinvolti
nelle questioni concernenti le migrazioni, a condividere questo appello e a mobilitarsi
per il 2 aprile 2005. Durante la seconda giornata di azione e mobilitazione,
daremo risalto alle domande presenti nell’appello dello scorso anno.
Dimostrazioni, azioni e lotte quel giorno dovranno avere luogo ovunque in
Europa! |
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